La nostra storia
L'Elettromeccanica Pantanetti viene fondata da Luigi Pantanetti nel 1958, dopo la decennale esperienza acquisita nell'azienda del suocero, l'Elettromeccanica Michele Pasqualini. Inizialmente l'Elettromeccanica Pantanetti si dedica alla riparazione di macchine elettriche in genere, alla costruzione di trasformatori B.T. e M.T., all'allestimento di quadri di distribuzione e alla predisposizione di cabine di trasformazione per aziende elettriche municipalizzate locali e l'UNES – poi nazionalizzata ENEL. Nel 1963 l'Elettromeccanica si trasferisce nella sua attuale sede e inizia a servire le aziende calzaturiere locali. Nel 1965 il figlio maggiore Sauro Pantanetti, diplomato in Elettrotecnica presso l'I.T.I. Montani di Fermo, si affianca a Luigi. L'azienda diventa punto di riferimento nel territorio per la riparazione di macchine elettriche, cabine M.T., quadri di distribuzione e avviamento motori. A cavallo degli anni Sessanta e Settanta, Luigi Pantanetti si interessa all'automazione industriale, alle logiche cablate e ai Programmable Logic Control (PLC), comprendendo la rilevanza che questo settore avrebbe avuto negli anni a seguire. L’Elettromeccanica Pantanetti, dalla sua fondazione, punta alla qualità delle apparecchiature utilizzate, pertanto con l’inserimento nei nuovi settori nascono e si consolidano strette collaborazioni con fornitori leader del mercato (Siemens, ABB, ecc..). Nel 1976 entra in azienda anche il figlio minore Franco, laureato in Ingegneria dell'Automazione al Politecnico di Milano. Dopo la morte del fondatore Luigi, nel 1978, l'azienda intensifica l'uso dei PLC, tanto che nel 1980 si aggiudica i lavori dello stabilimento della Hoechst a Francoforte per la realizzazione delle apparecchiature di comando dell’impianto di pulitura degli elettrodi di grafite.
Il deciso sviluppo del polo calzaturiero nel basso maceratese apre all'Elettromeccanica un nuovo campo di attività, e cominciano nei primi anni Ottanta collaborazioni che si riveleranno durature con tutte le principali aziende locali del settore. L’esperienza acquisita nel settore ha creato partnership con la Nuova Ama Gusberti di Vigevano, la quale affida a Pantanetti la fornitura di quadri elettrici per tutta la sua produzione, anche all'estero. È così che dalla Thailandia al Messico, dall'Iran alla Tunisia, sono oltre trentacinque i Paesi dei cinque continenti che vengono raggiunti da apparecchiature con il marchio dell'Elettromeccanica Pantanetti. Dal 1984 si apre una stretta collaborazione con le Cartiere Miliani di Fabriano, con la realizzazione di macchine confezionatrici Wrapmatic e sistemi per il controllo delle dimensioni della carta filigranata. L'assemblaggio dei quadri è affidato esclusivamente all'Elettromeccanica Pantanetti, che negli anni seguenti verrà coinvolta nei progetti della “Fabriano Engineering” per la produzione di carta moneta in stabilimenti esteri. Alla fine degli anni Novanta Pantanetti installa il primo di una serie di robot antropomorfo per sostituire il classico “distributore a un asse”, utilizzato nelle linee di produzione di fondi per calzature. Il lavoro è presentato nel 2000 alla fiera Simac, insieme alla Ama Gusberti. L’elevata versatilità della macchina permette l'applicazione e programmazione di robot antropomorfi anche nel settore della carta, in particolare nelle linee di pallettizzazione, nel settore dell’imballaggio. Pur conservando con orgoglio l'originaria denominazione di “Elettromeccanica”, l'azienda è oggi orientata all'automazione industriale perseguendo le migliori prestazioni e l'eccellenza tecnologica in prodotti, macchine e sistemi esportati anche all'estero.